L’articolo 29, comma 5 e seguenti, D.L. 34/2019 (c.d. Decreto crescita), pubblicato in G.U. n. 100 del 30.04.2019, introduce una nuova agevolazione finanziaria a sostegno della realizzazione di progetti di trasformazione tecnologica e digitale (c.d. “digital transformation”) dei processi produttivi nelle Pmi.

Trattasi di una misura di sostegno agli investimenti privati rientrante nel novero degli interventi a supporto del “Piano Nazionale Impresa 4.0”.

La ratio legis consiste nell’incentivare le imprese italiane all’integrazione delle tecnologie abilitanti la trasformazione tecnologica e digitale in tutti gli aspetti del business aziendale, con la consapevolezza che la digitalizzazione dei processi produttivi e organizzativi produce indubbi vantaggi economici per l’impresa: aumento della produttività, incremento della qualità e miglioramento dell’immagine percepita dagli stakeholders.

La nuova agevolazione si rivolge espressamente alle Pmi operanti nel settore manifatturiero e/o nel settore dei servizi diretti alle imprese manifatturiere, poiché in tali ambiti diventa cruciale e incisivo il coinvolgimento delle tecnologie abilitanti 4.0.

Viene inoltre introdotto un criterio di selezione delle imprese finalizzato ad agevolare quelle individuate come meritevoli in base all’ammontare dei ricavi delle vendite e delle prestazioni, conseguiti nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, pari ad almeno euro 500.000,00.

Ambito applicativo soggettivo  Micro, piccole e medie imprese

  • iscritte e attive nel Registro imprese con almeno 2 bilanci approvati e depositati
  • operanti prevalentemente nel settore manifatturiero o nel settore dei servizi diretti al manifatturiero
  • con ricavi delle vendite e prestazioni dall’ultimo bilancio approvato e depositato ≥ 500.000,00 euro
  • non sottoposte a procedura concorsuale, non in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in  qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Per quanto concerne l’ambito applicativo oggettivo, l’incentivo premia i soli progetti strutturati di digital transformation, caratterizzati da un investimento minimo di euro 200.000,00 e vertenti sull’implementazione, nei processi aziendali, delle seguenti tecnologie abilitanti individuate dal Piano Nazionale Impresa 4.0:

Tecnologie abilitanti strettamente connesse ai processi produttivi
Advanced manufacturing solutions Robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili
Additive manufacturing Stampanti in 3D connesse a software di sviluppo digitali
Augmented Reality Realtà aumentata a supporto dei processi produttivi
Simulation Simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi
Tecnologie rappresentative dello sfruttamento intensivo di informazioni e dati nei processi produttivi
Horizontal and vertical integration Integrazione delle informazioni lungo la catena del valore dal fornitore al consumatore
Industrial internet Comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti
Cloud Gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti
Cybersecurity Sicurezza dei dati durante le operazioni in rete e su sistemi aperti
Big Data and  Analytics Analisi di un’ampia base-dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi

Le agevolazioni finanziarie introdotte dalla norma di Legge sono concesse nella misura massima del 50% dei costi ammissibili del progetto, con criteri di accesso, condizioni e modalità operative da definirsi in un successivo decreto del Mise.

L’incentivo presenta una complementarietà con le collaudate misure a sostegno della trasformazione tecnologica e digitale delle imprese italiane.

In particolare l’agevolazione così strutturata supporta gli investimenti in processi di digitalizzazione e in programmi di riorganizzazione delle imprese con adozione di tecnologie all’avanguardia, benché già esistenti sul mercato, secondo il paradigma “Impresa 4.0”; progetti di per sé esclusi, salvo presentino elementi di innovazione nel settore di riferimento, dal credito d’imposta R&S in base alla risoluzione AdE 46/E/2018 e alla più recente risoluzione AdE 40/E/2019.

Lo studio rimane a disposizione per chiarimenti ed assistenza.

Tratto da ecnews.it

Di DOTT. MATTEO FRISACCO

Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti, Membro effettivo del Collegio Sindacale, Revisore Legale dei conti, Curatore Fallimentare, Iscritto nell'Elenco dei Revisori degli Enti Locali, Consulente nella gestione dei rapporti di lavoro legge 12/1979, Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Treviso, Iscritto al Registro Nazionale dei Revisori Legali.

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