In questo articolo c’è tutto quello che è necessario sapere per aprire la partita iva come infermiere e procedere con la fatturazione elettronica.
Innanzitutto il Codice Ateco per gli infermieri è 86.94.01 “attività infermieristiche”.
La pratica di apertura partita iva può essere fatta:
– personalmente utilizzando l’apposito Modello AA9/12 scaricabile direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it;
– oppure rivolgendoti ad un professionista abilitato che compilerà il modello in tutte le sue parti in base personale situazione e lo trasmetterà telematicamente.
Nel modello sarà fondamentale indicare se rientri nel regime di vantaggio, ovvero il regime forfettario o se dovrai direttamente aprire la tua partita iva in regime ordinario.
Una volta ottenuto il numero di partita iva dovrai provvedere all’iscrizione all’ ENPAPI (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica).
Gli infermieri infatti hanno un proprio albo professionale, appunto l’ENPAPI al quale sono obbligati ad iscriversi tutti gli infermieri che esercitano l’attività di libera professione in qualità di titolari di partita iva. Ricordo che l’accesso al sito Enpapi è consentito solamente tramite Spid.
Per iscriversi è necessario compilare la domanda e inviarla tramite email all’indirizzo info@pec.enpapi.it o tramite raccomandata A/R allegando anche la copia fronte/retro di un documento d’identità valido.
Nella domanda, oltre ad indicare i vostri dati anagrafici, numero di partita iva, codice ateco e data di inizio attività c’è la possibilità di richiedere la riduzione o l’esonero totale o parziale dei contributi secondo le seguenti casistiche:

LA RIDUZIONE
– del contributivo soggettivo minimo per i primi 4 anni di iscrizione in quanto titolare di Partita IVA;
– del contributo soggettivo minimo in quanto non ho compiuto il 30° anno di età;
– del contributo soggettivo minimo in quanto svolgo contemporaneamente attività di lavoro dipendente con orario di lavoro part-time fino al 50% dell’orario pieno a tempo indeterminato;
– del contributo soggettivo minimo in quanto svolgo contemporaneamente attività di lavoro dipendente con orario di lavoro part-time fino al 50% dell’orario pieno a tempo determinato.

L’ESONERO PARZIALE
– dal contributo soggettivo ed integrativo minimo in quanto svolgo contemporaneamente attività di lavoro dipendente con orario part-time dal 51% al 99% a tempo indeterminato;
– dal contributo soggettivo ed integrativo minimo in quanto svolgo contemporaneamente attività di lavoro dipendente con orario part-time dal 51% al 99% a tempo determinato.

L’ESONERO TOTALE
– dal contributo soggettivo ed integrativo minimo e dal contributo di maternità in quanto svolgo contemporaneamente attività di lavoro dipendente con orario di lavoro full time a tempo indeterminato;
– dal contributo soggettivo ed integrativo minimo e dal contributo di maternità in quanto svolgo contemporaneamente attività di lavoro dipendente con orario di lavoro full time a tempo determinato.

Si può anche chiedere la riduzione in quanto titolare di pensione. La domanda deve essere inviata all’Ente entro 60 giorni dalla data di inizio dell’attività libero professionale. Il termine di trasmissione si riferisce alla data di invio della domanda, pertanto, farà fede la data della email di invio o del timbro postale della raccomandata. Se l’invio venisse effettuato oltre tale termine sono previste delle sanzioni fino a 100 euro.

Una volta compreso quale sarà il regime fiscale, ottenuto il numero di partita iva e fatta l’iscrizione all’Enpapi resta prendere confidenza con la compilazione delle fatture.

Sulle fatture di importi superiori a 77,47 euro va applicata una marca da bollo di 2 €, questo in quanto le operazione infermieristiche sono esenti da iva secondo l’art.10 del dpr 633/72.
Ai fini della fatturazione va distinto se il committente è un ente privato o una pubblica amministrazione, questa distinzione è doverosa soprattutto nella professione dell’infermiere. Infatti se la fattura è rivolta ad un privato o ad una cooperativa o una società, il contributo Enpapi da inserire in fattura sarà del 4%, se invece la fattura è rivolta ad una pubblica amministrazione bisognerà inserire il 2% di contributo Enpapi.
Nella fattura andranno quindi inseriti i dati anagrafici del titolare ed i dati del committente.

In tutti questi casi il committente dovrà fornire anche il suo codice univoco per completare la fatturazione.
Riportiamo di seguito degli esempi per capire meglio come fare la fattura:

1. Fattura per infermiere in regime ordinario ad una cooperativa o ente privato
PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE PROFESSIONALI RELATIVE AL MESE DI (….) 998 BOLLO + 2 CASSA ENPAPI 4% SU 100% DELL’IMPONIBILE + 40
TOTALE IMPONIBILE 1.042
RITENUTA D’ACCONTO 20% SU 100% DELL’IMPONIBILE – 200
NETTO A PAGARE  842
“Operazione Esente da Iva secondo l’art.10 DPR 633/72”
Per una fattura fatta invece nei confronti di una pubblica amministrazione sempre in regime
ordinario l’aliquota Enpapi da applicare è invece del 2%.

2. Fattura per infermieri in regime forfettario ad una cooperativa o un ente privato
PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE PROFESSIONALI RELATIVE AL MESE DI (….) 998
BOLLO +2 CASSA ENPAPI 4% SU 100% DELL’IMPONIBILE + 40
TOTALE IMPONIBILE 1.042
NETTO A PAGARE 1.042
“Operazione senza applicazione dell’iva ai sensi dell’Art.1 co. 54-89, della Legge n. 190/2014 così come modificato dalla legge n. 208/2015 e dalla legge n. 145/2018” Per le fatture fatte invece nei confronti di una pubblica amministrazione sia in regime ordinario che in regime forfettario l’aliquota Enpapi da inserire è del 2%.
Per tutti coloro che effettuano fatture elettroniche l’imposta di bollo sarà assolta in modo virtuale, ovvero verrà indicata in fattura inserendo la seguente dicitura “imposta di bollo assolta in modo virtuale ai sensi dell’art. 15 del d.p.r. 642/1972 e del dm 17/06/2014 e ss.mm”. Il bollo verrà successivamente pagato trimestralmente tramite un modello F24. Il codice di esenzione iva da inserire per la fattura elettronica è N2.2 ovvero “Non soggette-altri casi”.
Un ulteriore e importantissimo obbligo che gli infermieri hanno nei confronti dell’Enpapi è quello di compilare il Modello Uni necessario all’Enpapi per elaborare i contributi degli iscritti.
Nel 2022 questo modello doveva essere compilato ed inviato, direttamente sul sito Enpapi, entro il 10 settembre e orientativamente va compilato sempre intorno a questa data. Questo modello deve essere presentato anche dagli iscritti che hanno l’esonero totale dal versamento dei contributi. In caso di mancato invio l’Enpapi prevede una sanzione di 100 euro.
Il modello si compone principalmente di 2 voci, ovvero il reddito professionale e il volume d’affari.

Il nostro studio è specializzato nella gestione fiscale di infermieri e operatori socio sanitari. Restiamo a disposizione per ogni richiesta tramite l’apposito form e dal sito www.studiofrisacco.it.

Di DOTT. MATTEO FRISACCO

Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti, Membro effettivo del Collegio Sindacale, Revisore Legale dei conti, Curatore Fallimentare, Iscritto nell'Elenco dei Revisori degli Enti Locali, Consulente nella gestione dei rapporti di lavoro legge 12/1979, Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Treviso, Iscritto al Registro Nazionale dei Revisori Legali.

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